ALLATTARE AL SENO

Allattare al seno è un diritto della donna, non un dovere, a voi la scelta...

Una volta deciso consapevolmente di allattare al seno, e accertata l'assenza di fattori fisici che ne controindicano l'esecuzione,  durante la gravidanza si potrà preparare la mammella a tale funzione, vediamo come.

Massima igiene del seno e dei capezzoli, in particolar modo nelle settimane che precedono il parto.
ALLATTARE AL SENO DI BambinimammePuò succedere che già durante la gravidanza, si presentino piccole quantità di colostro, che possono formare delle incrostazioni sui capezzoli. E' assolutamente indispensabile eliminarli con la massima delicatezza senza causare lesioni ai tessuti che costituiscono i capezzoli, sulle quali potrebbero formarsi delle infiammazioni. Basta ammorbidire queste incrostazioni con impacchi umidi, muniti di garze sterili.
Nel caso in cui la neo mamma ha dei capezzoli poco
sporgenti, che potrebbero causare qualche difficoltà al neonato nel momento della suzione, basta procurarsi degli speciali paracapezzoli.

L'allattamento al seno ha moltissimi vantaggi, ma i problemi che si possono riscontrare soprattutto all'inizio a volte scoraggiano noi mamme...

Vediamo i principali vantaggi dell'allattamento al seno, quali sono i problemi che si presentano e come affrontarli. 

Partiamo dal presupposto che l'allattamento al seno dove possibile è sempre da preferire a quello artificiale perché il latte materno:

  • è naturale;
  • è sempre pronto e alla giusta temperatura;
  • è sterile ( a differenza del biberon che va sterilizzato ogni qual volta viene usato);
  • non costa nulla ( il latti artificiali hanno un "considerevole peso economico "  da non  sottovalutare)
  • facilita lo stabilirsi della flora intestinale;
  • crea un rapporto psicologico mamma/neonato UNICO.


Inoltre l'allattamento favorisce l'involuzione uterina e secondo alcuni studi è utile a prevenire malattie come i Tumori al seno.

Durante la gravidanza il seno si prepara per l'allattamento. La produzione di latte inizia con il parto e prosegue finché il neonato viene attaccato al seno. E' regolata da un ormone, la prolattina, che viene rilasciato dal nostro corpo, in base alla suzione del neonato. Il latte materno viene prodotto continuamente quindi non c'è il rischio di rimanerne senza.
A differenza del biberon, il latte non è contenuto nel capezzolo, ma nei seni lattiferi dietro di esso ed è essenziale che la bocca del bambino sia attaccata in modo corretto.

ALLATTARE AL SENO DI BambinimammeCome allattare:

  • La bocca del neonato deve essere spalancata e le labbra girate verso l'esterno e non verso l'interno;
  • La lingua del neonato si deve posizionare sotto l'areola in modo da facilitare la suzione.
  • Le labbra del neonato devono premere contro l'areola (parte scura che circonda il capezzolo) e non solo sul capezzolo;
Succhiando solo il capezzolo, il bambino prende poco latte, restando affamato, irrequieto e potrebbe arrivare a rifiutare il seno. Un'errato allattamento porterebbe ad una ridotta produzione di latte con conseguente formazione di ragadi e dolore ai capezzoli.

Come posizionare il neonato:
  • Prima regola mettersi comode e rilassarsi, dovete essere in grado di tenerlo vicino al seno per parecchio tempo;
  • Il bambino va rivolto verso il nostro corpo per agevolare la ricerca del capezzolo, sostenendolo dalla schiena e non dalla testa;
  • Stimolare la bocca del neonato sfiorandola dolcemente con il seno, al resto penserà lui;
I bambini allattati al seno di solito non hanno bisogno di alimenti diversi dal latte materno fino ai sei mesi d'età circa, in quanto il nostro latte contiene tutto ciò che serve nelle giuste proporzioni (vitamine, sali minerali, zuccheri, ecc.). Aggiungendo latte artificiale rischiamo di portare il bambino a succhiare in modo scorretto e ridurre la frequenza delle poppate, quindi prima di decidere di inserire aggiunte parlatene con il vostro pediatra.
ALLATTARE AL SENO DI BambinimammeI primi giorni il seno non produce latte vero e proprio ma colostro, che è molto importante per il neonato, poi se adeguatamente stimolato il seno inizierà a produrlo nel giro di 2-3 giorni o al più tardi 1 settimana (montata lattea).
Di norma fino al raggiungimento del sesto mese non c'è necessità di somministrare acqua o camomilla oltre il latte materno, nemmeno in estate, l'importante è che il bambino venga allattato abbastanza frequentemente.
I bambini allattati al seno di solito hanno bisogno di poppate più frequenti rispetto a quelli allattati artificialmente, perché il latte materno viene digerito più velocemente,  ci possono volere dalla 6 alle 12-16 poppate al giorno.
Ogni neonato ha un diverso modo di eseguire la poppata, più veloce o più lenta, in modo costante senza pause o a scatti sempre tenendo il capezzolo in bocca.
Quando allattate è importante mantenere il neonato su di un seno per almeno 15-20 min., perché il primo latte che fuoriesce è più leggero, ricco di lattosio e acqua, che soddisfa il bisogno di liquidi, il latte finale è ricco invece di grassi e soddisfa il bisogno di energia.
Quindi è sbagliato in una poppata alternare con rapidità i due seni, è preferibile che sia il neonato a staccarsi dalla prima mammella, iniziando magari la poppata successiva con l'altro seno.
Alimentare il bambino senza questo accorgimento fa si che prenda soprattutto latte ricco di lattosio con possibile formazione di coliche gassose.
Per evitare dolorose lesioni al capezzolo, per togliere il neonato è meglio inserire un dito tra la lingua e il capezzolo stesso.
Ricordate sempre che: 

  • meno stimolo alla mammelle comporta meno produzione di latte;
  • quasi tutte le mamme sono in grado di allattare al seno, basta avere pazienza e costanza;
  • mai perdere la fiducia in noi stesse;
  • allattare fin tanto che il seno diventa morbido;
  • evitare l'utilizzo del ciuccio, potrebbe ridurre le poppate;
  • dare l'aggiunta solo dietro consiglio del pediatra e dopo averlo attaccato ad entrambe le mammelle;
  • bevete molto;
  • fuoriuscita spontanea di latte dai capezzoli è normale, per bloccarla premere sul capezzolo con il palmo della mano per alcuni minuti e utilizzare le coppette assorbilatte.
LE RAGADI
Esse sono delle spaccature lineari della cute, molto dolorose, causate dall'inturgidimento del capezzolo.
Quello delle ragadi è uno dei problemi più comuni nelle donne che allattano al seno e dipende principalmente da un errata suzione del neonato.
Per alleviare i fastidi ricordate di :

  • staccare il bambino aiutandovi con il dito;
  • cambiare la posizione di allattamento in modo da modificare il punto del capezzolo su cui preme il bambino;
  • lasciare alla fine della poppata alcune gocce di latte sul capezzolo e applicare acqua calda;
  • applicare della lanolina anallergica.




Chicco Honey Bear Cuscino

Le ragadi possono anche avere origine da "mughetto della bocca del neonato" o dermatite atopica o addirittura per cause psicosomatiche in caso siate particolarmente ansiose.
Ricordate inoltre, che le secrezioni lattee che ristagnano sul capezzolo, possono rappresentare un favorevole terreno per l'impianto di germi e sopratutto la mancanza di igiene della mammella più facilmente espone la comparsa delle ragadi.
Nei casi più gravi, possiamo incorrere nella Mastite, altro non è che l'infiammazione del tessuto ghiandolare della mammella, la quale diventa dolorosa e di consistenza dura. Anche questa infezione è di origine batterica, ma la donna colpita da mastite non può più continuare ad allattare!

Per chi non lo sapesse esistono cuscini per l'allattamento come questo della Chicco, creati per agevolare e sorreggere il peso del bambino, che con il passare dei mesi aumenterà rendendo più faticoso e stancante l'allattamento al seno.

Per ulteriori consigli chiedete pure al pediatra, è lui che rappresenta il vostro punto di riferimento, cosi come lo è stato il ginecologo durante la gravidanza.

Un grosso bacio a tutte voi!

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