CI SIAMO... PRONTE PER L'OSPEDALE?

Ciao mamme,
quante volte vi hanno chiesto se siete pronte per il parto? 

Immagino, infinite volte... ricordo ancora, nelle ultime settimane della gravidanza quando uscivo di casa ed incontravo gente, era la prima domanda che mi ponevano.
Tutto ciò mi causava ansia, timori e uno stato di agitazione continuo che oltre che a me non giovava neppure al bambino; quindi mamme, lasciamo stare le chiacchiere da corridoio e rimbocchiamoci le maniche...
Ogni giorno siamo sottoposte a cose molto più gravose e impegnative, non sarà certo "il travaglio" a spaventarci!
Durante le ultime settimane, le visite di controllo
a cui ci sottoponiamo, effettuate dall'ostetrica, sono sempre più frequenti e questo ci permette di sapere se il parto avverrà per la data stabilita o se invece dovremo aspettare qualche altro giorno per vedere nostro figlio.
Attenzione alle contrazioni uterine "preparatorie" che nell'ultimo periodo si fanno sempre più frequenti, regolarizzandosi in prossimità del parto.
E' opportuno recarci in ospedale quando le contrazioni diventano ritmiche, ovvero si presentano con la frequenza di una ogni 10 minuti circa e tendono a diventare gradualmente più intense.
E' necessario recarsi subito in ospedale quando avviene la rottura delle membrane (acque) anche in assenza di contrazioni uterine o se notiamo la comparsa di perdite di sangue abbondanti, sintomo quest'ultimo di una situazione grave con complicanze, sia per il bambino che per la mamma.
Non dimentichiamo di portare con noi tutte le analisi del sangue e delle urine eseguite nel corso della gravidanza, sopratutto in caso di gravidanza a rischio, attenzione al gruppo sanguigno e fattore Rh.
Per chi fosse alla prima gravidanza, vi informo che le contrazioni si presentano con un indurimento e una certa tensione dell'addome (la pancia diventa dura) nella zona al di sopra del pube, sotto forma di pressione e con un "certo" dolore alla zona lombare.
A causa della discesa della testa fetale, che preme sulla vescica, il bisogno di urinare diventa frequente. L'unico senso di sollievo che si prova in questa particolare fase della gravidanza è una respirazione facilitata. E' proprio grazie a queste leggere ed iniziali contrazioni che il collo dell'utero si prepara al parto. La cervice, in genere, fino al termine della gravidanza è lunga circa 2,5cm. mentre negli ultimi giorni di gravidanza essa diventa più molle e tende ad accorciarsi.
Il travaglio inizia quando le contrazioni diventano ritmiche e dolorose. L'ormone che scatena le contrazioni uterine è l'ossitocina; si pensa che sia il bambino, giunto ad un certo grado di maturità, a produrre ossitocina e altri ormoni del travaglio che si riversano nel circolo materno.
L'ambiente dell'ospedale offre tutte le garanzie di sicurezza per noi mamme e per i nostri figli:

  • una equipe sanitaria 24 ore su 24 composta dal ginecologo, anestesista, ostetriche ed infermiere;
  • la sala travaglio, la sala parto e quella operatoria dove sono disponibili apparecchi per la registrazione continua del battito cardiaco fetale;
  • neonatologo, medico specializzato  per bambini appena nati e per i prematuri;
  • il nido, fornito di incubatrici  e in alcuni ospedali troviamo un reparto specializzato nell'assistenza intensiva ai neonati prematuri.

Ricordatevi quindi che la scelta del ginecologo o dell'ostetrica, vi "lega" in un certo qual modo alla struttura ospedaliera.
Io personalmente ho sempre optato per una struttura che avesse la neonatologia e la terapia intensiva.
Naturalmente resta libera la scelta di partorire anche al di fuori delle strutture sanitarie, basta che siate adeguatamente seguite.

Un in bocca al lupo a tutte voi e ricordatevi che tutto passa e nonostante il dolore ci saranno altri figli perché il cervello umano che è una macchina perfetta, rimuove i ricordi spiacevoli legati al parto!
Fidatevi.
Baci Demetra.

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